L’arte di Mela WayFinder, nata a Viterbo nel 1981, si muove dall’illustrazione alla fotografia, dal video alle installazioni. Dopo la laurea in Scienze delle Comunicazioni a “La Sapienza” studia filmmaking al Central Saint Martins di Londra. Ritorna poi a Roma e studia alla Scuola Romana di Fumetti. Negli anni il suo lavoro si è mosso tra la creazione di documentari e corti, la fotografia e installazioni interattive.
Nel nome WayFinder è contenuta una importante chiave di lettura del lavoro di Mela. La sua arte è infatti ricerca, esplorazione. È ricerca nella fase creativa, in cui l’artista si muove partendo da interrogativi, da sensazioni di disagio che cercano spiegazione, da innata fiducia nella presenza di un “senso”, di un ordine che è manifestazione di Amore nell’Universo. Ma è anche ricerca nell’invito che porta a chi entra in contatto con il suo lavoro.
Le sue opere non sono mai indirizzate al raggiungimento di una sensazione di bellezza, o di piacere fini a sé stessi, ma sono inviti a portare avanti il testimone dell’esplorazione messa in moto dall’artista. Sono inviti a restare nel dubbio, abitarlo, perché è il solo terreno che porta movimento interiore; incoraggiamenti a non fermarsi mai su una strada data, ma a provarne di nuove, abbandonando preconcetti e ascoltando le vibrazioni più sottili delle nostre percezioni.
Partito da una narrazione documentaristica diretta e oggettiva, oggi il lavoro di Mela WayFinder è più introspettivo, rivolto a una dimensione meno esplicita e didascalica, ma più poetica a volte criptica, legata ad un sentire che invita l’osservatore a un doppio sguardo. Se da un lato il fruitore dell’opera può godere dell’armonia delle forme attraverso un approccio sensoriale oggettivo, dall’altro gli viene offerta la possibilità di un secondo sguardo, un viaggio tra rimandi interiori, in cui la dimensione partecipativa all’opera è intima, legata al vissuto personale.
“Dafne Crocella”
Mela Wayfinder © Silvia D'Orazi | Tutti i diritti riservati | Design by Cali Agency